23 Lug Solamente la felicità potrà garantire il successo delle nostre aziende!!!
Le imprese del nostro Paese, che si sentono minacciate dalla crisi o che sono continuamente in “difesa”, non potranno mai avere successo perché sono aziende infelici!!
Nel nostro Paese ancora non si è capito che la differenza fra avere successo o meno, sta nella capacità dell’azienda di valorizzare le proprie risorse umane.
Da una ricerca realizzata da Northgate Arinso, risulta che i dirigenti della penisola sono i più insoddisfatti d’Europa!
I cinque benefit ritenuti maggiormente motivanti dai lavoratori, dopo l’aumento di stipendio sono:
- orari maggiormente flessibili,
- più formazione,
- ferie aggiuntive,
- possibilità di fare esperienze lavorative all’estero
- per ultimo, l’anno sabbatico.
La dimostrazione che vi sia un rapporto direttamente proporzionale fra successo dell’azienda e “benessere” di chi vi lavora è un dato assolutamente assodato e incontrovertibile.
L’azienda è un comunità portatrice di valori, relazioni significative, investimento personale, senso della vita.
Più dell’80% dei manager intervistati vorrebbero cambiare lavoro!
I nostri imprenditori o Amministratori Delegati, per quanto ritenuti tecnici competenti sono assolutamente timorosi e incapaci di una vera vision imprenditoriale e sono spesso portatori di un’unica vision finanziaria o da “commercianti”…
Certo non si può fare di tutta l’erba un fascio ma la nostra esperienza ci insegna quanta fatica sia necessaria per proporre alle aziende italiane interventi che incidano sul benessere relazionale e sull’attivazione di processi di community development, fatica ogni volta più che ricambiata dai successi che l’intervento è in grado di realizzare, ma nonostante questo, la prima domanda che ci si trova innanzi non è, come dovrebbe essere: “..interessante, fin dove possiamo arrivare???” ma : “…quanto costa???” Senza avere la capacità di chiedersi quanto costa e quanto costerà non fare scelte che investano su questa dimensione.
La scarsa capacità di una visione che vada oltre il brevissimo termine, dei nostri imprenditori e spesso anche AD. È portatrice di infelicità complessiva e di una paura sempre presente.
Non si può avere successo senza fiducia nelle persone e nella mission della propria impresa e la community è il partner fondamentale e imprescindibile con il quale raggiungere gli obiettivi.
Questa chiarezza quasi lapalissiana non si può dare affatto per scontata nelle azienda italiane di qualsiasi dimensione.
Oltre dunque alla difficoltà di proporre interventi di community building, ancora ci si trova di fronte, specialmente in ambito commerciale a richieste relative alla necessità di acquisire tecniche di vendita o prodotti simili.
Sono questioni ormai assolutamente inutili e obsolete, e non sono in grado di portare alcun valore aggiunto.
Stiamo sperimentando con grande soddisfazione che sono cambiati i meccanismi relazionali fra azienda e cliente, è necessario andare a sottoscrivere un nuovo “patto” sia con il cliente interno sia con quello esterno, sono cambiati i paradigmi di riferimento!!
Se le aziende non capiscono che questa griglia di lettura è sostanziale e non solo formale e/o strumentale non avranno nessuna possibilità oltre alla sopravvivenza…se va bene!
Fabio Milani
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