I nostri paradigmi - Salef
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I nostri paradigmi

I NOSTRI PARTNER SONO PERSONE!

 

Quando si guarda una realtà, l’importante non è cercare di ottenere una giusta visione ma una visione coerente.

Non esiste infatti una lettura unica e giusta una volta per tutte ma la possibilità di utilizzare una sorta di “lenti ” che ci consentano  di vedere e leggere il tutto,  all’interno di alcune griglie interpretative. Queste lenti divengono le chiavi di lettura ovvero l’approccio con il quale ci si avvicina ad un’organizzazione.

Ogni  realtà  organizzativa può essere vista sotto diversi profili interpretativi e ciascuno di questi la spiega e la descrive. Dichiarare quali sono i paradigmi di lettura da parte di una società di consulenza ci sembra una necessità professionale e di attenzione nei confronti del cliente azienda e del cliente persona.

PER NOI L’AZIENDA È UNA COMUNITÀ I paradigmi di riferimento,  attraverso i quali leggere e interpretare i fenomeni e le dinamiche di un’organizzazione, fanno  riferimento alle teorie del Community Development.

Crediamo che la realtà nella quale le persone passano la maggior parte del tempo della propria vita sia a tutti gli effetti una comunità organizzata nella quale esiste un vero e proprio “senso di comunità” ovvero una percezione relativa alla qualità delle relazioni all’interno del contesto.

Per la Salef lavorare “con” e “nelle” le Organizzazioni significa prima di tutto intervenire nella  comunità – organizzazione, a partire da ciascuno degli ingredienti che la compongono al fine di motivare la squadra e  ottenere performance elevate e durature sia sul singolo sia sul team.

Attivare percorsi di miglioramento nell’ambito delle risorse umane significa agire scientificamente e con pianificazione sulle varie “finestre” che ci consentono di affacciarci alle diverse “stanze” di una  comunità, di un’organizzazione,  in tutte le sue parti o in quelle che vanno rinforzate e supportate.

Più alto è il senso di comunità maggiore è la capacità del sistema in termini di problem solving e di efficacia.

Il nostro intervento si pone dunque sempre all’interno di un processo di empowerment nel quale le risorse umane rappresentano il valore aggiunto in assoluto di ogni organizzazione e più tali risorse sono partecipi al come e al dove si va, più il successo è duraturo nel tempo.

I nostri strumenti

SVILUPPIAMO MODELLI TRASFORMATIVI PER:

 

1 ) LE AZIENDE

 

Abilitare le Persone a VIVERE IL CAMBIAMENTO COME UN OPPORTUNITÀ, sapendo essere intenzionali rispetto alla realtà sulla quale hanno potere.

 

2) LE PERSONE

 

SVILUPPARE UN PROCESSO DI EMPOWERMENT che consenta alle persone, indipendentemente dal ruolo o dalla mansione, di riflettere e confrontarsi su come interpretano e agiscono la loro umanità, la loro unicità e il loro potere.

La chiave è riconnettere i 3 livelli Persona-Gruppo-Organizzazione per poter co-costruire un orizzonte di senso condiviso, aprire all’ascolto reciproco, generare riconoscimento e fiducia, sviluppare consapevolezza e relazioni, liberare energia e creare speranza e futuro.

Gli effetti prodotti sono riconoscibili nell’evoluzione degli stili di leadership, nel rafforzamento del senso di appartenenza, nella capacità delle persone di auto-motivarsi e mettersi in movimento e nel costruire un’intelligenza collettiva. Tutti elementi strategici per guidare la Trasformazione che vogliamo.

Per raggiungere tali obiettivi abbiamo ideato e sperimentato con successo 3 specifici Modelli Trasformativi.

 

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Il Triangolo Sistemico per focalizzare il Posizionamento di ruolo e rilanciare il Visioning collettivo

Il sistema organizzativo è forte, affidabile e ricco di energia quando esiste equilibrio, coerenza e sinergia fra mission, organizzazione del lavoro, interpretazione dei ruoli organizzativi.
L’equilibrio fra i tre elementi è spesso dato per implicito, o è frutto della composizione di molte scelte individuali. Ciò priva l’organizzazione di una visione condivisa, esplicita, che la renda community, che dia profondità alla visione aziendale, renda che le persone soggetto della visione.
E’ difficile incontrare organizzazioni “perfette”, che sappiano definire una relazione ottimale fra i tre livelli da qui la necessità di soffermarsi a riconoscere il proprio posizionamento per poi sapersi attivare consapevolmente verso un miglioramento continuo all’interno di questa sinergia.
L’intervento di tipo formativo porta le persone a riconoscere il proprio posizionamento, a rappresentare la forza dei tre livelli nell’organizzazione, a riconoscere equilibri o squilibri.
Il protagonismo delle persone nel definire il Triangolo li rende più consapevoli ed attori ingaggiati nell’analisi della situazione e nell’elaborare le azioni di sviluppo e miglioramento.
Le attività e gli strumenti di lavoro che scandiscono il percorso formativo permettono un profondo processo di rielaborazione individuale e collettiva e la co-creazione di un visioning quale base concreta per innescare la trasformazione

Assessment e coaching per accrescere l’Intelligenza emotiva di persone e team

Perché cambiamenti ed innovazioni nelle organizzazione seppur gestite secondo puntuali processi logico-razionali falliscono o producono risultati parziali? Perché nei processi di cambiamento entrano in gioco anche altri fattori.
Il nostro cervello è programmato per attingere sia alla parte razionale che a quella emotiva. Le neuroscienze hanno dimostrato che attraverso il solo paradigma razionale non si possono raggiungere risultati o cambiamenti sostenibili nel tempo.
Il cambiamento è determinato in misura significativa anche dalle percezioni delle persone: queste generano ingaggio, liberano energia ovvero producono resistenze. Far emergere le emozioni delle persone non è quindi un compito improprio dell’organizzazione, ma è strategico per il successo dell’organizzazione e permettere alle persone di esserne protagoniste.
Intelligenza emotiva non vuol quindi dire dare libero sfogo alla emotività, ma vuol dire essere consapevoli delle proprie reazioni ed emozioni. Attingere dalle proprie emozioni per ottenere più informazioni e prendere con maggiore consapevolezza decisioni importanti e complesse: questo vuol dire essere emotivamente intelligenti.
L’intervento è a più livelli:
a. di ASSESSMENT (a livello di singola persona, di Leader, di Team e di Organizzazione). Grazie alla partenership con SixSeconds, SALeF può fare affidamento su un modello internazionale per approcciare il tema dell’Intelligenza Emotiva ed i suoi collaboratori sono certificati per utilizzare gli strumenti a supporto dell’Assessment
b. di COACHING individuale e di team per il rinforzo, accompagnamento all’assunzione di un rinnovato stile di leadership,
c. di FORMAZIONE per condividere l’approccio e dare alle emozioni la giusta collocazione,
d. di RI-GENERAZIONE DEI PROCESSI per includere l’energia delle persone nella pianificazione delle attività.
LINEA SEI ASSESSMENT: PER LA MISURAZIONE DELL’INTELLIGENZA EMOTIVA (IE)
____________ LINEA VITAL SIGNS PER IL SUPPORTO AL CHANGE MANAGEMENT
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Il modello di Intelligenza Emotiva descrive il processo per considerare ed utilizzare le emozioni efficacemente.
Il test di Intelligenza Emotiva elaborato da Six Seconds, SEI, misura
• Awareness: Tenere in considerazione le emozioni.
• Management: Agire con intenzionalità.
• Direction: Dirigersi verso lo scopo.
e le otto competenze sottostanti.
Il modello Vital Signs elaborato da Six Seconds definisce le performance organizzative strettamente dipendenti dalle persone. E’ un paradigma per leaders, team e organizzazioni altamente performanti.
Gli strumenti del modello Vital Signs permettono l’assessment per leader (LVS), per team (TVS), per organizzazioni (OVS). Il modello e gli strumenti permettono di identificare da dove partire per sviluppare una cultura di alte performance.

Linea SEI Assessment: per la misurazione dell'intelligenza emotiva (IE)

IEIl modello di Intelligenza Emotiva descrive il processo per considerare ed utilizzare le emozioni efficacemente.
Il test di Intelligenza Emotiva elaborato da Six Seconds, SEI, misura

  • Awareness:  Tenere in considerazione le emozioni.
  • Management:  Agire con intenzionalità.
  • Direction:  Dirigersi verso lo scopo.

e le otto competenze sottostanti.

Linea Vital Signs per il supporto al change management

Il modello Vital Signs elaborato da Six Seconds definisce le performance organizzative strettamente dipendenti dalle persone. E’ un paradigma per leaders, team e organizzazioni altamente performanti.

Gli strumenti del modello Vital Signs permettono l’assessment per leader (LVS), per team (TVS), per organizzazioni (OVS). Il modello e gli strumenti permettono di identificare da dove partire per sviluppare una cultura di alte performance.

VITAL

Costellazioni organizzative per visualizzare le relazioni e le dinamiche

La vita quotidiana delle persone e delle organizzazioni si sviluppa all’interno di Sistemi: di relazione, di valori, di artefatti organizzativi, di conoscenze. Sono un Sistema un problema organizzativo, composto da uno stato desiderato, uno stato attuale, uno o più ostacoli, delle risorse, un vantaggio nascosto, così come un progetto da realizzare, composto da obiettivi, risorse, vincoli, stakeholders

Nelle costellazioni, il Sistema oggetto di analisi viene rappresentato attraverso persone, ruoli che vengono scelti per rappresentare gli elementi del sistema stesso. I rappresentanti verranno disposti nello spazio a disposizione, secondo la narrazione collettiva precedentemente condivisa

La rappresentazione genera un campo morfico per cui entrano in gioco dinamiche e letture che permettono una comprensione più approfondita delle dinamiche del sistema.

Le Costellazioni Sistemiche sono una rappresentazione tridimensionale di un sistema, mediante una metodologia scenica e rappresentativa. Tale modalità permette  di approfondire, comprendere e risolvere le dinamiche nascoste, caratteristiche di un dato sistema (organizzativo, relazionale, valoriale, ecc).

La disposizione spaziale e prossemica dei rappresentanti permetterà già in sé di far emergere significati impliciti preziosi che nel corso della costellazione verranno sviluppati, ripresi e osservati.

La prima caratteristica fondamentale delle Costellazioni è l’estrema potenza e versatilità per rendere chiara l’origine dei problemi, far emergere e riconoscere ciò che è latente, e da qui cominciare a trovare le soluzioni su misura: la Costellazione organizzativa diviene così un processo di solutions finding

L’intervento si realizza attraverso laboratori centrati sui casi concreti portati dal cliente e costellati con il cliente.

L’uso delle metafore per produrre consapevolezza e innescare l’azione

Per “fare esperienza” si intende consentire al processo stesso di accadere, far si che l’esperienza in formazione si concretizzi e si avveri nella dimensione reale.

I partecipanti devono poter ”toccare con mano” che ogni argomento che affronteranno è stato prima vissuto e sperimentato nella formazione, che rappresenta un ambito “protetto” e dedicato all’apprendere in senso lato, nel quale il mettersi in gioco significa realmente scoprirsi e misurarsi.

Per questo proponiamo l’utilizzo di metafore dentro le quali i soggetti possano “giocare la loro partita”. Tale metodologia viene utilizzata sia in situazione out-door sia in-door.

L’attività formativa si suddividerà in due grandi aree, che sono l’agire la metafora e il debriefing, sia in sottogruppo che in plenaria. Tali momenti saranno accompagnati dall’utilizzo di tavole sinottiche concettuali, attraverso le quali ogni momento vissuto verrà rielaborato all’insegna di quanto accaduto, del suo significato formativo e della sua traducibilità simbolica in azienda.

La metafora de “La Peste a Venezia”METAFORA

•       La metafora proposta è quella di una grande epidemia da scongiurare: la Peste a Venezia. Il problema coinvolge tutti come di solito capita … è sempre colpa di qualcun altro, ci sono alibi, paure…, è necessario superare molte “difficoltà”.

•       C’erano dei frati appartenenti a diversi ordini religiosi, mandati a Venezia per bonificare la città. Il significato metaforico della fatica, della sfida della meta raggiunta, del bisogno degli altri (cliente interno ed esterno) del superamento delle prove, dell’esporsi è abbastanza evidente.

•       Il campo di battaglia (mercato, territorio…) è spesso insidioso, pieno di ostacoli e di prove da superare, prove nelle quali è necessario assumere una grande capacità di adattamento, di problem solving e di creatività.

•       Il territorio è sia ambiente ostile sia il luogo dei tesori da “razziare”, il luogo delle opportunità. I monaci dovevano essere in grado di esplorare questo territorio, di comprenderne le caratteristiche, di decifrarne le informazioni, di contattare la popolazione.

•       Lo schema formativo è momento piacevole, “avventuroso” e ricco di significati e di know how. Perché permette di far “accadere” realmente qualcosa, ovvero di riprodurre nella metafora quanto accade nella realtà.

•       Non siamo in un reality, o in una esercitazione, ma ad un’azione nella quale il “vestire panni” diversi dal solito produce realmente degli effetti, sui quali poi riflettere e confrontarsi, all’interno non di una casualità, ma di un disegno formativo e pedagogico ben preciso e sinergico con gli obiettivi organizzativi indicati dal committente.

•       Al fine di facilitare la comprensione dello strumento è stato costruito uno schema che permette una più efficace lettura e interpretazione.

•       L’esperienza formativa giocata nel modo descritto e collocata all’interno di un più ampio incontro aziendale, consente ai partecipanti di “portare con sé” alcuni simboli – ricordo che diventeranno delle key word da utilizzare nella quotidianità.

•       La memoria formativa contribuisce a far crescere la professionalità e la consapevolezza del team, anche in termini di simboli e appartenenza.

•       Questa metafora è proposta in soluzione di Outdoor training.

I modelli tras-formativi

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